Corrente letteraria - Ermetismo
L'ermetismo nasce nel ventennio fascista, non per caso esso rifiutava la cultura e la retorica fascista.
Il termine ermetismo si può considerare ufficialmente riconosciuto quando Francesco Flora pubblica il libro "La poesia ermetica", che si ferma tuttavia ad un ambito di considerazioni ancora generiche e superficiali. Un'importanza più decisiva riveste il saggio di Carlo Bo, Letteratura come vita, il quale contiene i fondamenti teorici-metodologici della poetica ermetica.
Seguendo le linee interpretative offerte da Carlo Bo, l'ermetismo fa coincidere la poesia come "vita", intesa come la realtà più intima e raccolta dell'uomo. Quindi la letteratura non va intesa come un'abitudine o un semplice mestiere, ma rappresenta la strada più completa per la conoscenza di noi stessi, per la vita della nostra coscienza.
Questa corrente letteraria registra la chiusura dello scrittore in una forma di individualismo assoluto, scegliendo un linguaggio difficile e oscuro.
Inoltre la poesia si rivolge ad un pubblico più ristretto escludendo la maggior parte del pubblico abitudinale.
Lo strumento utilizzato resta pur sempre l'analogia, uno strumento non inventato in questo periodo, ma ripreso per elevare il suo valore.
Il termine ermetismo era cosi destinato a divenire il sinonimo di oscurità e indecifrabilità.